Autismo, una storia infinita: aumentano i casi nel mondo

Autismo, una storia infinita: aumentano i casi nel mondo

Un caso ogni 59 bambini: le stime sui Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) rivelano uno scenario allarmante di un male invisibile che riguarda un numero sempre crescente di bambini. Una tematica, quella dell’autismo, sempre molto attuale e la storia di una famiglia veneta interamente autistica ci ricorda quanto sia necessario parlarne senza mai consentire ad altri fatti di cronaca di assorbire e ridurne l’importanza.

«Per tutta la vita mi sono sentita una stupida, incapace di affrontare situazioni che per tutti gli altri sono normali» dice Monia Gabaldo. Medico genetista dell’ospedale «Carlo Poma» di Mantova, vive a Villafranca di Verona con suo marito Gabriele Selmo, bancario, e i tre figliE sono tutti autistici. Tutti. Compresi lei e suo marito, che hanno scoperto di esserlo solo di recente, a quarant’anni d’età, quando si sono sottoposti ai test dopo che gli esperti avevano diagnosticato il disturbo ai loro figli.«Può sembrare strano, ma l’ho vissuta come una liberazione. Ho capito che non è colpa mia se da bambina scoppiavo a piangere di fronte agli imprevisti e i bulli si divertivano a stuzzicarmi solo per il gusto di vedere come avrei reagito. E neppure se, ancora oggi, non riesco a mettere piede nei bar perché sono luoghi che mi agitano, gettandomi nella confusione»

Nel 2013 nasce il primo figlio, Derek, due anni dopo arrivano i gemellini, Liam e Colin. E si capisce subito dai loro atteggiamenti che qualcosa non va: la diagnosi confermerà ogni sospetto. «Derek autismo di grado gravissimoLiam autismo di grado moderato-gravee Colin tra lieve e moderato» elenca Monia. Inevitabile indagare sulle cause, che non potevano che avere un’origine genetica. Ed è così che un uomo e una donna di mezza età hanno scoperto all’improvviso che quel malessere che si portavano dentro fin da bambini, aveva una spiegazione clinica: «Entrambi presentiamo delle “mutazioni multigeniche”

Nonostante le difficoltà dettate dalla condizione autistica, la famiglia conduce una vita normale, cercando per quanto possibile, di consentire ai loro bambini una esistenza serena, forti della consapevolezza che dall’autismo non si guarisce ma si può imparare a convivere.

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