Decreto-legge Cutro: il Senato approva la conversione

Decreto-legge Cutro: il Senato approva la conversione

Il Senato approva la conversione in legge del decreto-legge Cutro, così chiamato perché è stato varato dal governo nella riunione del Consiglio dei ministri che si è tenuta a Cutro, luogo della strage di migranti avvenuta il 26 febbraio. L’Aula si è espressa con i 92 voti favorevoli della maggioranza e i 64 contrari. Il testo sarà consegnato ora alla Camera, per ricevere l’ultima approvazione e diventare definitivamente una legge. La scadenza è fissata al 9 maggio. È probabile che alla Camera non ci saranno nuove modifiche del decreto.

Una delle norme più dibattute contenute nel decreto è quella sulla protezione speciale, il permesso di soggiorno della durata di due anni che spetta alle persone che richiedono asilo, non hanno le caratteristiche per avere lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria, che restringe ampiamente la possibilità di accedere alla protezione speciale, con un emendamento approvato ieri in mezzo alle polemiche e anche alla confusione interna alla maggioranza.

Viene approvato anche un emendamento per estendere il tempo massimo spendibile nei centri per il rimpatrio o Cpr: da 120 giorni di detenzione (90 giorni prorogabili per altri 30), passano a 135 in tutto (90+45). Scopo del governo, soprattutto della Lega, è anche espandere i centri per il rimpatrio, arrivando a individuarne uno in ogni Regione, ma questa misura non è inclusa nel decreto. In più, nel testo viene confermato il nuovo reato che punisce gli scafisti con il carcere fino a 30 anni se, nel corso della traversata del Mediterraneo, ci sono delle vittime.

Le opposizioni, d’altro canto, definiscono il decreto “irresponsabile e disumano”. Il senatore Andrea Giorgis, del Partito democratico, durante le dichiarazioni di voto ha affermato: “Ci saremmo aspettati un decreto per scongiurare tragedie come quella accaduta a Cutro. Non abbiamo trovato nulla di tutto questo, nulla per garantire il soccorso, per rimuovere le cause dell’immigrazione e nemmeno niente di adeguato sulla carenza di lavoratori che investe il nostro Paese”.

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