Definita outsider no-vax dal Corriere, la 40enne Giorgia Tripoli, avvocata a Udine, candidata presidente alle elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia con la lista civica Insieme liberi, è arrivata terza dietro a centrodestra e centrosinistra, ma davanti al Terzo polo. Lei guadagna il 4,7% ma la lista Insieme Liberi, non raggiunge la soglia necessaria per raggiungere il consiglio, ma si dimostra determinata a chiederne il riconteggio. Insieme liberi raccoglie no vax, no green pass, medici sospesi per mancate vaccinazioni, i gilet arancioni.
Sui risultati ottenuti, la Tripoli commenta: «Non avevo aspettative. Se si calcolavano tutti quelli che potenzialmente avrebbero potuto votarci i numeri erano alti, ma ho preferito restare con i piedi per terra nonostante in Friuli-Venezia Giulia si conta un elevato numero di no vax.» Nell’intervista rilasciata al Corriere, Tripoli non rinnega le sue radici- ha sempre votato Lega- ma ad oggi non condivide le scelte del partito: «la Lega guarda alle grandi lobby, fa parte del sistema. Non domanda alla gente come fa a campare. Sono distaccati dalla realtà».
Al momento non ci sono consiglieri eletti ma chiederò il riconteggio. Risultiamo al 3,97%. Ci sono presidenti di seggio che però hanno annullato troppe schede per preferenze sbagliate, confusione sulle croci da mettere. Lo scarto che risulta tra quanto ho preso io e quanto la lista è strano: 7.200 voti. Al momento, sono 90 i voti di scarto che non ci consentono di entrare in consiglio. Da tutte le regioni d’Italia stanno arrivando manifestazioni d’interesse per espandere l’esperienza friulana. Vogliamo rimettere l’umano al centro».