Giovani senza futuro: disagio e prospettive dei Neet in Italia

Giovani senza futuro: disagio e prospettive dei Neet in Italia

Non studiano, non lavorano e non fanno formazione: in Italia sfiorano quota cinque milioni i giovani Neet(sigla di Not in education, employment or training)di età compresa tra i 15-34, ed in particolare l’allarme scatta al Nord nella fascia d’età 15-24Tornano a crescere nel 2020 – in base ai dati ufficiali dell’Istat – i giovani Neet (ossia coloro che non studiano, non lavorano e non fanno formazione), saliti a 1,112 milioni nella fascia d’età 15-24 e a 3,085 milioni in quella 15-34. Allarme al Nord nella fascia d’età 15-24, mentre nella fascia 15-34 (dove aumenta il fattore occupazione rispetto a quello dell’istruzione) incrementi record dei giovani Neet in Umbria (+25%), Trentino Alto Adige (+22,8%) e Lombardia (+20%). Si apre così l’anno 2020. ed il prospetto non migliora con l’avvento della pandemia: lievita ulteriormente il numero dei giovani che non studiano e non lavorano, di cui l’Italia detiene il primato europeo. Dal 28,9% del 2019 si è passati al 30,7% (con un divario dalla media europea salito da 11,6 a 12,3 punti percentuali, secondo i dati Eurostat).

LE CAUSE-La categoria maggiormente colpita , secondo i dati analizzati, è quella che combina una prolungata condizione di disoccupazione con disagiata situazione economica di partenza. Tra gli uomini, in particolare, la percentuale di chi si trova bloccato nel percorso di autonomia perché non può permettersi una casa, è pari al 49% dei Neet contro il 27% circa di chi ha un lavoro stabile. Anche il fenomeno dei Neet nasce da cause che non riguardano esclusivamente l’economia e il mercato del lavoro, ma anche motivi sociali che si basano sui paradossi dell’abbondanza di beni e dell’agiatezza economica, nonché cause famigliari ed educative. La condizione di Neet non sembra avere connotazione di genere e la distribuzione per titolo di studio esprime una predominanza in possesso di diploma di scuola media superiore, seguono i giovani con al massimo la licenza media, mentre più bassa è la quota di Neet in possesso di laurea (fonte Anpal, 2018)

GLI STRUMENTI-Il Governo ha elaborato Un “Piano Neet”, formalizzato da un decreto congiunto Lavoro-Politiche giovanili, che punta a ridurre gli oltre tre milioni nella fascia di età 15-34 anni che non studiano, non lavorano e non fanno formazione. L’obiettivo è ridurre l’inattività dei Neet tramite degli interventi suddivisi in tre macro fasi: emersione, ingaggio e attivazione. Gli strumenti sulla base dei quali sviluppare queste fasi sono Garanzia Giovani rinforzata, Sportelli Giovani nei Centri per l’impiego, una campagna informativa itinerante del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, un supporto informativo tramite il sito GIOVANI2030, programmi europei gestiti da ANG, il Piano nazionale pluriennale (2021-2027) sull’inclusione dei giovani con minori opportunità.

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