“Laggiù qualcuno mi ama”: Martone racconta Massimo Troisi

“Laggiù qualcuno mi ama”: Martone racconta Massimo Troisi

Massimo Troisi compie 70 anni: a 29 anni dalla sua scomparsa il cinema italiano non dimentica di celebrare uno dei suoi figli più talentuosi che ancora oggi viene ricordato dal pubblico, dai registi di tutto il mondo, dagli amici e da chi ha avuto opportunità di affiancarlo nelle sue produzioni cinematografiche. “Laggiù qualcuno mi ama” è il docu-film realizzato dal regista Mario Martone e Anna Pavignano, compagna di Troisi nella sfera privata e professionale, per ripercorrere non solo la vita, ma soprattutto la carriera, partendo dall’artista per poi arrivare all’uomo. Proponendo contenuti inediti e una raccolta di testimonianze di colleghi e amici dell’attore, Martone racconta il mito di Troisi, una figura rimasta sempre viva nell’immaginario del cinema italiano.

Intervistato in occasione della prima a Napoli presso “The Space- Cinema”, Mario Martone confida ai microfoni della stampa il suo ricordo del compianto attore: “Massimo è arrivato come meteora nel cinema italiano, perché nasceva da un mondo non romano, non aveva a che fare con la tradizione del cinema: veniva da San Giorgio a Cremano , apparteneva ad un gruppo straordinario come “La Smorfia” insieme a Lello Arena e da lì, poi, ha continuato a fare i film che aveva in mente, non si è mai adattato ad una visione , con i film strutturati in un certo modo , con lo sceneggiatore che pensava a mettere insieme tutti gli ingredienti necessari per la realizzazione, Massimo seguiva il suo istinto: questo lo ha reso un regista molto speciale. Con la sua scomparsa il cinema ha perso molto ma per fortuna abbiamo i suoi film. Massimo è morto giovane non abbiamo potuto godere oltre del suo talento ma il Dio del cinema gli ha concesso di poter esprimere in un breve arco temporale tutta la sua poetica, in dieci anni lui ha dato tanto per esprimere tutto ciò che aveva da dire.”

Prosegue Anna Pavignano: “Massimo con molta spontaneità dava indirettamente delle lezioni- anche se a lui non piacerebbe usare questo termine- ed il suo contributo è stato davvero fondamentale, la sua impronta, la sua arte, è senza ombra di dubbio un patrimonio di inestimabile valore per il cinema italiano”

Numerosi ospiti e amici sono accorsi alla prima: Lello Arena, Maurizio De Giovanni, Marianna Fontana e The Jackal.

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