Il nuovo Piano UE per la salute mentale presentato il 7 Giugno scorso da Margaritis Schinas, Vice-presidente della Commissione Europea e Commissario per la Promozione dello stile di vita europeo, e Stella Kyriakides, Commissaria per la salute e sicurezza alimentare, prevede lo stanziamento di 1,23 miliardi di euro e rappresenta un nuovo pilastro nella concezione di salute che hanno le istituzioni europee: la consapevolezza che salute fisica e salute mentale hanno la stessa importanza. Finora, infatti, mancava una strategia globale per la prevenzione e la cura della salute mentale dei cittadini e, complici anche gli effetti a lungo termine provocati dalla pandemia, gli Stati membri avevano cominciato a muoversi in ordine sparso
Giuste intuizioni e critiche sui ritardi
Alle critiche rispetto al ritardo con cui i fondi sono stati stanziati, la Commissione Europea ha risposto: “[Questo pacchetto, ndr] arriva solo pochi mesi dopo il discorso del Presidente nel settembre 2022 e la Conferenza sul futuro dell’Europa. Entrambi lo hanno chiesto ed è stato consegnato. Inoltre, non siamo partiti da zero. La Commissione si dedica da tempo al miglioramento della salute mentale dei cittadini. Molte azioni sono già state avviate”. Il riferimento è ai grandi progetti già citati, come Horizon Europe e EU4Health, che però non erano stati pensati per stimolare un approccio globale alla salute mentale. Lo spiega Michele Calabrò, direttore di EUREGHA a Bruxelles: “Questo nuovo piano presentato dalla Commissione è positivo innanzitutto perché riconosce a livello istituzionale l’importanza di un approccio olistico alle questioni legate alla salute mentale. Se questo tema viene implementato così come era stato fatto alcuni anni fa con il Beating Cancer Plan, allora siamo sulla strada giusta. Anzi, noi ci aspettiamo un’azione di questo tipo da parte della Commissione”.
Prevenzione e costi tra i pilastri
Tornando al piano si osserva come un nuovo approccio al trattamento della salute mentale dei cittadini europei sia finalmente realtà: “I rapidi cambiamenti tecnologici, ambientali e sociali – si legge nella presentazione della Commissione – hanno notevolmente influenzato la capacità di alcune persone di far fronte a queste sfide. Pertanto, l’UE adotterà un approccio olistico alla salute mentale”. Ecco i principi su cui si baserà:
- prevenzione adeguata ed efficace,
- accesso a cure mediche e psicologiche di alta qualità e a prezzi accessibili,
- reinserimento nella società dopo il recupero.
Ora tocca agli Stati spendere bene i soldi
Ora che i soldi ci sono, la palla passa dunque agli Stati: “Spetta a loro utilizzare al meglio questi fondi – chiarisce la Commissione Europea – anche perché non sono previsti degli stanziamenti fissi per progetto o Stato membro”. Peraltro, il pacchetto di aiuti è stato ricavato ricorrendo a diversi strumenti di finanziamento dell’Unione Europea nell’ambito del bilancio 2021-2027. Spiegano ancora da Bruxelles: “Saranno 765 i milioni di euro che saranno forniti dal programma Horizon Europe per rafforzare la ricerca e l’innovazione sulla salute mentale. Nell’ambito del programma EU4Health, invece, abbiamo stanziato un totale di quasi 70 milioni di euro per iniziative di prevenzione. Gli Stati membri possono anche beneficiare dei fondi per la ripresa e la resilienza o dello strumento di sostegno tecnico per finanziare gli investimenti e riforme sulla salute mentale, secondo quanto previsto dai rispettivi piani nazionali. Infine, gli Stati membri possono avvalersi dei finanziamenti dedicati alla politica di coesione, sulla base naturalmente di quanto deciso con la Commissione”.