Una rinnovata strage, l’ennesima negli Stati Uniti d’America, questa volta nel Texas: poco più di qualche ora fa, diciannove bambini e due adulti, di cui un insegnante, sono stati uccisi a sangue freddo in classe da un ragazzo di 18 anni, Salvador Ramos. Un gesto inaudito, assurdo, insensato. E mentre si consumano quasi ogni giorno stragi di tale portata- solo 200 da inizio anno- c’è chi ancora tentenna e rimane all’interno della sua comoda Casa a chiedersi: “Perché queste stragi avvengono solo qui?”. Non una soluzione, solo una semplice- e amara- constatazione da parte del Presidente Biden. La notizia crea sconforto e dispiacere, perché non c’è possibilità di comprendere chi o cosa abbia sollecitato un giovane ragazzo a inscenare la tragedia, a trasformarsi in un serial killer, subito dopo freddato dalla polizia.
Solo in America, pare, si consumino queste terribili vicende. E puntualmente, ad uccidere, sono ragazzi giovani, senza precedenti, pronti a rivelare un’insana follia: stando a quanto emerso, il killer ha sparato prima alla nonna e poi ha avuto un incidente di auto vicino alla Robb Elementary School. Sceso dall’auto con fucile e giubbotto antiproiettile, è entrato nella scuola superando il blocco di alcuni agenti: una volta nell’edificio ha aperto il fuoco in diverse classi.
“Perché vogliamo vivere con questa carneficina? Perché continuiamo a consentire che questo accada? Per l’amor del cielo dov’è la nostra spina dorsale?” indugia il presidente, e tanti altri prima di lui, sena che nessuno abbia realmente agito per evitare la pianificazione di queste mattanze. Si tratta una delle peggiori stragi della storia d’America che riporta alla memoria il massacro di Sandy Hook del 2012, quando il 20enne Adam Lanza aprì il fuoco uccidendo 26 persone, tra cui 20 bambini. E il massacro è destinato a riaccendere il dibattito sulle armi da fuoco: solo pochi giorni da un 18enne suprematista ha sparato in un supermercato di Buffalo, sempre in Texas, uccidendo 10 persone, in un gesto motivato dal razzismo.