Il vaiolo delle scimmie, monkeypox (MPX), è una patologia infettiva causata da un Orthopoxvirus, un virus simile a quello che causa il vaiolo (da cui si differenzia per minore diffusività e gravità) e il vaiolo bovino.
Mentre il vaiolo umano è stato dichiarato eradicato nel 1980 dall’Organizzazione mondiale della sanità (World Health Organization, Risoluzione WHA 33.3), il vaiolo delle scimmie è tuttora presente in forma endemica in Paesi dell’Africa centrale e occidentale. Si tratta di una zoonosi che può colpire l’uomo attraverso contatto con animali infetti, in particolare primati e piccoli roditori. L’infezione si trasmette dall’animale all’uomo attraverso la saliva ed altri fluidi corporei o il contatto diretto (compresa l’ingestione di carni di selvaggina illegale – bushmeat), mentre il contagio interumano sembra essere scarsamente efficiente e richiedere un contatto stretto
Sintomi nell’uomo
Il vaiolo delle scimmie nell’uomo inizia con sintomi aspecifici (febbre, mal di testa, brividi, astenia, ingrandimento di linfonodi e dolori muscolari). L’eruzione cutanea compare entro tre giorni: interessa prima la faccia per diffondersi a altre parti del corpo, mani e piedi compresi. Le lesioni cutanee evolvono in forma di papula, poi vescicola, pustola e infine crosta. Le lesioni cutanee generalmente hanno un’evoluzione omogenea, differentemente da quello che avviene, per esempio, nella varicella. Per la maggior parte delle persone, in vaiolo delle scimmie è una malattia autolimitante, che dura da due a quattro settimane, con guarigione completa (European Centre for Disease Prevention and Control – ECDC. Factsheet for health professionals on monkeypox).
Il vaiolo delle scimmie è, in generale, una malattia autolimitante e non pericolosa per la vita in persone altrimenti sane. La malattia è più conosciuta nei paesi africani, dove è stata osservata per decenni e dove sono stati occasionalmente segnalati decessi – 5 finora quest’anno – anche tra bambini e anziani, nonché persone con patologie pregresse.
Nella regione europea dell’OMS, l’epidemia ha visto il virus estendere la sua portata rapidamente, con 37 paesi e aree colpite ad oggi, con prove di una trasmissione locale continua. Dal 13 maggio al 22 luglio sono stati segnalati nella Regione quasi 12.000 casi probabili o confermati, per lo più tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, di cui l’8% è stato ricoverato in ospedale con, fortunatamente, nessun decesso fino ad oggi.
Al di là delle reti sociali di uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, è chiaro che i casi in altri gruppi della popolazione, comprese donne e bambini – alcuni dei quali potrebbero essere vulnerabili a malattie più gravi – sono in aumento, sebbene questi rimangano minimi. La trasmissione sessuale a stretto contatto è la modalità chiave di diffusione, ma i casi vengono rilevati attraverso episodi di trasmissione domestica e talvolta senza una chiara cronologia di esposizione.
L’infezione può essere suddivisa in due periodi:
- Periodo di invasione (dura 0-5 giorni): caratterizzato da febbre, cefalea intensa, linfoadenopatia (gonfiore dei linfonodi), mal di schiena, mialgia (dolori muscolari) e astenia intensa (mancanza di energia). La linfoadenopatia è una caratteristica distintiva del vaiolo delle scimmie rispetto ad altre malattie che inizialmente possono apparire simili (varicella, morbillo, vaiolo).
- Eruzione cutanea: di solito, inizia entro 1-3 giorni dalla comparsa della febbre. L’eruzione cutanea tende ad essere più concentrata sul viso e sulle estremità piuttosto che sul tronco. Colpisce il viso (nel 95% dei casi), i palmi delle mani e le piante dei piedi (nel 75% dei casi). Sono colpite anche le mucose orali (nel 70% dei casi), i genitali (30%) e la congiuntiva (20%), nonché la cornea. L’eruzione cutanea evolve in sequenza da macule (lesioni con una base piatta) a papule (lesioni sode leggermente rialzate), vescicole (lesioni piene di liquido chiaro), pustole (lesioni piene di liquido giallastro) e croste che si seccano e cadono. Il numero delle lesioni varia da poche a diverse centinaia. Nei casi più gravi, le lesioni possono fondersi fino a quando ampie sezioni di pelle si staccano.
Le persone che vivono all’interno o nelle vicinanze di aree boschive possono avere un’esposizione indiretta o di basso livello ad animali infetti, che può portare a infezioni subcliniche (asintomatiche).
Durata della malattia
Di norma, la malattia ha un andamento benigno e autolimitante con sintomi che durano da 2 a 4 settimane, ma può decorrere con maggiore gravità nei soggetti immunocompromessi e nei bambini.