Il governo segue da vicino lo scontro in atto fra la Wagner e l’esercito di Vladimir Putin, una situazione che desta forte preoccupante, anche per i suoi ampi margini di imprevedibilità.
All‘Europa Forum Wachau, riferisce l’Ansa, ne ha discusso con il cancelliere austriaco e il presidente bulgaro, e nel viaggio di ritorno dopo il blitz in Austria si è collegata per una riunione con i ministri competenti e i vertici dei Servizi. Il contatto con gli alleati Nato è costante in queste ore, nel pomeriggio c’è stato anche un vertice fra ministri degli Esteri del G7.
Difficile ancora definire un quadro chiaro, anche perché ogni analisi deve fare i conti “con una marea di disinformazione”, si osserva in ambienti di governo dopo il vertice in cui Meloni si è confrontata con i ministri di Esteri e Difesa, Antonio Tajani e Guido Crosetto, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, e i responsabili dei Servizi segreti.
Meloni l’ha convocata mentre si trovava in Austria, dove il tema è ovviamente diventato cruciale nelle discussioni bilaterali con il cancelliere austriaco Karl Nehammer (“La Russia ha molte armi biologiche, chimiche e nucleari, la compattezza dell’Ue è di estrema importanza”), e nel panel a cui ha partecipato anche il presidente bulgaro Rumen Radev, accusato anche in patria di essere troppo vicino alle posizioni del Cremlino.
Vista da Roma, “l’aggressione all’Ucraina provoca instabilità anche all’interno della Federazione Russa”, è la prima analisi di Meloni: questo “caos stona con certa propaganda sulla forza e la compattezza del regime”.
Per Tajani, “il fronte russo è in difficoltà dal punto di vista militare, c’è una situazione di caos ma non tocca a noi interferire nella vita di quel Paese. Come diciamo che la Russia non può interferire nella situazione interna di un Paese, non possiamo farlo noi – ha chiarito il vicepremier -.
In Russia ci sono circa 5.600 italiani, sono stati invitati alla prudenza ma ancora non si parla di evacuazione, ha spiegato Tajani, perché “adesso non ci sono pericoli”. La situazione, però, è monitorata ora per ora dall’Unità di Crisi. Dall’opposizione Benedetto Della Vedova (+Europa), chiede all’esecutivo di “riferire al più presto in Parlamento sullo sviluppo della crisi russa, sulle valutazioni in sede europea anche rispetto ai riverberi sull’Ucraina e sulla situazione degli italiani presenti nel paese”.